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Dolore fisico e stress emotivo nello sport

Dolore fisico e stress emotivo nello sport

dolore e stress

Il dolore fisico e stress emotivo nello sport sono due argomenti spesso trattati negli studi per la gestione degli atleti.

Il dolore è parte imprescindibile dello sport, sia durante un infortunio, che durante la normale pratica sportiva.

Nello sport siamo sempre spinti a superare i nostri limiti e noi stessi.

La sofferenza e la fatica sono parti imprescindibili per affrontare le difficoltà e metterci ogni volta in discussione superando un nuovo ostacolo e raggiungendo l’obiettivo successivo.

Pensando alla nostra esperienza nello sport, capiamo come il dolore viene percepito ad ogni allenamento. Si impara a convivere con esso, ad accoglierlo, tollerandolo.

La capacità di tollerare il dolore

La tolleranza del dolore è quindi determinante poiché molto spesso impatta sulla riuscita e sulla qualita della performace sportiva.

La capacità di questa tolleranza è fortemente influenzata da 3 fattori psicologici:

  • Dipende dalla valutazione del dolore;
  • Come si riesce a gestire nella performace;
  • A cosa lo si attribuisce.

La differenza quindi, spesso è determinata dall’interpretazione che l’atleta da al dolore in sé.

Nella maggior parte dei casi la sensazione di dolore è simile in base allo sport praticato. Per esempio, il giocatore di basket può sentire la palla pesante come un masso e lo sciatore sente le cosiddette gambe di cemento.

Quindi, nello sport, il dolore è una costante, poiché è il motivo che ci sprona oltre i nostri limiti, senza di esso sarebbe molto più difficile.

Spesso, la differenza tra un campione e un giocatore qualunque, quindi è proprio la percezione soggettiva del dolore, o meglio, quanto un giocatore riesca a spingersi oltre essa.

Ci sono frasi di alcuni campioni che ci fanno riflettere, come per esempio Micheal Jordan che affermava: “Il dottore dice che quando hai un dolore, ma hai altre cose che ti distraggono, il dolore non lo senti più così tanto.

È una faccenda mentale, ed è su quello che c’è da lavorare.” (Krugel, 1994), o Rafael Nadal che affermava: “La differenza tra un campione e un quasi campione è la forza mentale.”

Quindi non tutti gli atleti percepiscono in ugual modo il dolore.

Percezione del dolore

percezione personale del dolore

È quindi di fondamentale importanza conoscere l’esperienza dell’atleta e la sua percezione soggettiva al dolore, poiché spesso non è solo legato alla parte fisiologica ma anche a quella psicologica o all’insieme di diversi fattori.

Quest’ultima dipende dalla correlazione di alcuni fattori:

  • Correlazione tra infortunio e il contesto in cui vive l’atleta: il contesto in cui vive l’atleta è un fattore fondamentale che influenza l’esperienza. Per esempio, se l’atleta vive in un contesto dove il dolore viene vissuto come opportunità di crescita esso sarà spronato a superarlo per conviverci e superare i propri limiti; invece se il ragazzo vive in un contesto dove il dolore viene vissuto come un ostacolo, cioè nel suo contesto il dolore viene allontanato quest’ultimo faticherà a superare i propri limiti.
  • Connessione tra infortunato e figure di riferimento: l’isolamento che porta un infortunio può influenzare fortemente l’esperienza del dolore dell’atleta, infatti lo stile di vita che l’infortunato vive è al di fuori dell’ordinario, non vivendo più il contesto sportivo, potrà avere delle ripercussioni psicologiche. È quindi fondamentale che l’atleta mantenga i contatti con il contesto, in questo caso la sua squadra, e con altre figure della sua quotidianità per essere aiutato e sostenuto nell’esperienza che sta vivendo.
  • Connessione tra corpo e mente: la conoscenza del proprio corpo, e la conoscenza di come mente e corpo si influenzino a vicenda, influenzano la percezione soggettiva dell’atleta al dolore.

Misurazione del dolore

Vi sono attualmente studi che cercano di ottenere dei marker attendibili e oggettivi per la misura del dolore: studi scientifici dimostrano che la conduttanza cutanea e la frequenza cardiaca possono essere indicatori di uno stato di stress emotivo o di dolore.

Az Bioprocess di Proereal è una soluzione che permette di elaborare segnali biometrici fisiologici e che danno un’indicazione di un possibile stato di stress. Stimolando un punto di dolore la conduttanza cutanea aumenta in circa 3 secondi e ritorna al livello pre-stimolo in circa 60 secondi.

Il prof. Pozzoli che lavora all’università di Pavia ed è responsabile di Lab70 si occupa delle correlazioni in ambito di psicologia dello sport tra dolore e stress emotivo e utilizza AZ Bioprocess per effettuare rilevazioni strumentali sul campo insieme a Test Pro per eseguire questionari di valutazione.

Per maggiori informazioni scrivici a info@proereal.it